I piani di lavoro della cucina, comunemente detti top, possono essere realizzati in vari materiali. In commercio, infatti, ci sono così tanti tipi di rivestimenti per top cucina che sceglierne uno per la propria cucina è diventata un’impresa. Oggi ci occupiamo di top cucina in pietra naturale e, in particolare, delle due tipologie più usate come il marmo e il granito.
Essendo materiali naturali, difficilmente si trovano lastre identiche tra loro, sono soggetti a variazioni cromatiche sia di fondo che di venature o a macchie anche all’interno della stessa lastra. Naturalmente tutti i piani di una singola cucina sono realizzati con una stessa lastra o con lastre dello stesso blocco, per diminuire sensibilmente le variazioni naturali del materiale.
La pietra è materiale di origine calcarea, si adatta bene soprattutto alle cucine tradizionali, molto resistente al calore (quindi le pentole roventi non sono un problema), resiste bene agli urti ma poco ai graffi ed è facile da pulire. Prima di qualsiasi trattamento, la caratteristica che accomuna i vari tipi di pietre è senza dubbio la porosità.
In particolare, quasi tutte sono sensibili all’acido citrico contenuto in frutta e verdura e potrebbero macchiarsi se si lasciano a lungo sul piano bottiglie di olio e aceto o di detersivi. Per diminuire i rischi di macchie e di decolorimento i top cucina in pietra naturale vengono trattati con sistemi impermeabilizzanti ma va detto però che anche i migliori trattamenti dopo circa tre mesi diminuiscono la loro efficacia protettiva.
Il marmo è una roccia calcarea cristallina composta principalmente da carbonato di calcio, resistente alla compressione, può essere rigato facilmente. Non assorbe liquidi ma è sensibile agli acidi alimentari, come limone e aceto. Le macchie degli alimenti vanno tolte immediatamente, con acqua tiepida e sapone. In particolare quelle di vino rosso, olio, aceto, caffè, frutta e ortaggi possono provocare macchie e aloni difficili da pulire.
Per la pulizia quotidiana è sufficiente passare una spugna preventivamente bagnata e strofinata nel sapone di Marsiglia e poi risciacquare con un panno umido. Se il piano è molto sporco usare insieme al sapone un po’ di bicarbonato. Per risciacquare più facilmente si può aggiungere al panno umido un po’ d’alcol. Per disinfettare a fondo passare dell’acqua ossigenata da 12V sul piano dopo averlo lavato, senza poi risciacquare.
Più resistenti, in quanto costituiti prevalentemente da quarzo, i graniti non assorbono i liquidi, non si graffiano e non temono l’attacco degli acidi. E poi, dal punto di vista estetico, sono molto apprezzati per le tonalità scure e suggestive. Una volta macchiato con sostanze oleose, anche se nell’immediato si formano delle macchie, le stesse vengono fisiologicamente assorbite nel tempo e tendono a scomparire. Per la pulizia e l’igiene si può utilizzare alcool denaturato diluito con acqua (50% – 50%) e un panno in microfibra. Per quelle più ostinate usare alcool denaturato non diluito e un panno in microfibra.