Da qualcuno odiata, da qualcuno amata, da molti temuta: la bilancia! Con lei molti vivono il classico rapporto che si sperimenta solitamente in una relazione sentimentale: odiata quando mostra agli occhi di chi la guarda una realtà dura e cruda, quella dell’aumento di peso; benvoluta invece quando rimanda l’immagine di un numerino che progressivamente diminuisce.
Alla fine dei conti proprio come in una relazione, litigando di continuo si arriva ad una fase di “impasse” ovvero di stasi, quindi si spegne il cellulare per rendersi irraggiungibili, si evitano i luoghi frequentati dall’innamorata/o, ecc. La stessa cosa succede con il peso, si adotta un comportamento che gli studiosi definiscono “evitamento dell’esposizione corporea”: non si controlla più il proprio peso, si indossano soltanto tute o vestiti molto larghi per nascondere le forme corporee, si evitano i luoghi dove comunemente ci si espone agli sguardi altrui (es. spiaggia, piscina, estetista).
E da qui comincia l’inarrestabile accumulo di 1 kg dopo l’altro. Perché il nocciolo della questione è proprio questo: smettere di pesarsi è una tra le cause più frequenti del recupero del peso. Fin dai primi controlli con i miei pazienti insegno loro a monitorare le variazioni ponderali a casa, nonostante durante i nostri colloqui ci sia sempre la registrazione del peso: imparando a farlo dall’inizio, sarà una buona abitudine che porteranno avanti per l’intero arco della vita.
Ma il salire sulla bilancia non è un atto semplice e banale, perché è fondamentale saper gestire il dato che essa mette a nostra disposizione. Quindi le domande che ora affolleranno la vostra mente sono: Come pesarsi e quando? Abbiamo detto sopra che evitare il controllo del peso non porta a niente di buono, ma come tutti gli eccessi, anche il comportamento contrario è da tenere alla larga: un incontro quotidiano con la bilancia infatti rischia di sviluppare un atteggiamento di tipo ossessivo. Inoltre, dobbiamo tener presente che durante la giornata e nell’arco di qualche giorno il peso subisce variazioni dovute non a carico della massa grassa ma del compartimento idrico (liquidi corporei): pertanto se ci si pesa ogni giorno, si rischia di ottenere un dato equivoco che può far preoccupare inutilmente di un aumento di peso che in realtà non c’è stato. La soluzione ottimale è controllare il peso una volta a settimana, sempre la mattina a digiuno; per comodità consiglio di scegliere un giorno in mezzo alla settimana (es. mercoledì o giovedì), perché nel weekend è più probabile che capitino occasioni sociali e di conseguenza registrazioni del peso falsamente aumentate. Importante è ovviamente che la bilancia sia precisa, preferendo un modello digitale, come spiegato in questa guida.
Ricollegandoci al fattore variazione dei liquidi corporei, è importante sottolineare come alcune situazioni determinino un incremento ponderale: donne nel periodo pre-mestruale e mestruale (in genere la settimana prima del ciclo e quella dove il ciclo è in corso) possono avere un aumento di peso compreso tra 0.5 kg e 1 kg; donne che assumono anticoncezionali orali tendono ad avere una ritenzione maggiore di liquidi; soggetti che assumono diuretici e improvvisamente li sospendono, nelle 2-3 settimane successive in genere sperimentano un’aumentata ritenzione idrica . In questi casi, spiego ai miei pazienti che l’incremento del peso non è dovuto ad una loro inadempienza alle corrette norme nutrizionali, ma a stati fisiologici o a situazioni temporanee.
Per chi ha raggiunto la fase del mantenimento del peso, è importante chiarire un punto oscuro a molti: il peso subisce delle naturali variazioni durante l’anno, è irrealistico pensare di mantenere sempre lo stesso peso; personalmente consiglio di prendere come riferimento un range, due kg sotto e due kg sopra il peso da mantenere .