Io sono da sempre una grande amante delle calze. Quindi ora vi do un po’ di ragioni per cui amarle e qualche indicazione su come indossarle.
Da ragazzina portavo tantissimo le calze a righe. Con gli stivali, con le mary jane e con gli amati anfibi. Per lo più portavo le parigine, spesso abbinandole ad altri collant sotto nei giorni più freddi: 20 denari per la sera, 50 denari o oltre, e colorate a contrasto o tono su tono, per il giorno. Addirittura a volte giocavo persino con parigine spaiate, ma facendo attenzione a equilibri di forme e colori.
Ora sinceramente non ho più l’età per lasciarmi andare a giochi che parrebbero grotteschi su una quasi-quarantenne, però mi è rimasto il gusto di curare la scelta delle calze, anzi, spesso parto da loro per scegliere l’outfit. Ho lasciato perdere le calze a righe (a parte un paio a righe sottili verticali, tono su tono) e porto calze colorate e lavorate.
Ok, dico la verità, ogni tanto indugio ancora in righe, pois e lavorazioni particolari, ma le metto solo sotto ai pantaloni, perlopiù come calzini corti e con le scarpe col tacco, o con le stringate bicolori, per un piacevole effetto dandy. Ma di questo magari vi parlo un’altra volta.
Calze: perché sì.
Perché fa freddo.
E io non posso pensare di portare solo pantaloni fino a Maggio. Le calze permettono di mettere la gonna. E io sto meglio con la gonna, perché ho gambe accettabili dal ginocchio in giù, e le mie cosciotte sono più felici sotto una bella gonna ad A.
Perché coprono sì le gambe ma permettono di mettere i sandali e le spuntate d’inverno! E con la gonna!
Perché le calze colorate danno un tocco di colore a un outfit spento o “banale”. O di rendere più sbarazzini gli shorts.
Perché le calze nere coprenti permettono di smorzare un vestito troppo vivace.
Perché poca spesa e tanta resa: le calze da sole ti permettono di svecchiare, rinnovare, vivacizzare, cambiare tutto il tono del tuo outfit. Mai provato le calze di lurex?
Perché permettono di giocare. Voi non eravate felici, da bambine, quando potevate mettere le calze? Sarà che per me era sinonimo di giorno di festa…
Perché ci sono veramente tanti modelli calze, per tutti: parigine, autoreggenti, collant. Ti danno fastidio in vita? Prova quelle pre-maman. Ti danno fastidio nelle cosce? Prendi quelle di cotone tipo leggings… o i leggings addirittura, magari con le ghette.
Calze: come indossarle.
Pensatele come un capo, non come un accessorio. Magari addirittura il capo principale dell’outfit, soprattutto se sono calze che attirano molto l’attenzione. In tal caso attenzione agli equilibri. Io cerco sempre di non indossare due capi troppo forti insieme. Se metto le calze con l’equilibrista magari non metto il cappello con le piume di fenice, ecco.
Lasciate stare le righe orizzontali, soprattutto se larghe, se non avete più sedici anni e se siete più di 40 chili. Righe verticali sì, ma preferibilmente monocromatiche.
Colore tono su tono se volete creare un bel “gradient effect”: cioè un piacevole effetto sfumato. Ma totalmente monocromo io non ce la faccio. A me piace molto, ad esempio, vestirmi di vari toni di nero e grigio, o grigio e azzurro e poi mettere un lampo di colore, magari anche “sbagliato”.
Oppure colori a contrasto, ma ben abbinati.
Giocate con i contrasti, di ispirazioni o di materiali: pizzo o piccoli pois per ingentilire i doc Martens, ad esempio. Calze di lana col vestito di seta, o viceversa.
Io in genere abbino il colore delle calze a cose piccole: ad esempio calze ottanio sotto a un vestito bordeaux con piccoli fiorellini che riprendono il colore delle calze, così come gli orecchini.
Un super tip, che devo a Stiletto Academy: le calze colorate dello stesso tono delle scarpe slanciano tantissimo le gambe e tutta la figura,