Eseguire una lucidatura a pomice non è una cosa da tutti i giorni. Vediamo come farla al meglio.
La lucidatura a pomice
Non una cosa da tutti i giorni, ma nemmeno un’operazione impossibile. La lucidatura a pomice, di un mobile o di una cornice, richiede solo attenzione e un pizzico di esperienza.
Vediamo prima di che si tratta. Questo tipo di lucidatura, conosciuta anche come pomiciatura, permette di occludere i pori del legno, trasformando la superficie interessante rendendola liscia e maggiormente omogenea. Spesso, la pomiciatura precede la fase di lucidatura e di brillantatura nel trattamento del legno, specialmente nel campo del restauro di mobilio.
La fase della pomiciatura non deve essere mai sottovalutata, perché proprio da questa dipende l’esito della successiva brillantatura.
Come fare la lucidatura a pomice?
La pomice è una roccia magmatica effusiva, leggerissima a causa dell’elevatissima porosità. La sua polvere è facilmente reperibile in negozi o attività di restauro e bricolage.
Innanzitutto, occore distribuire, servendosi di un pennello abbastanza morbido, sul legno con della polvere finissima di pomice o di Tripoli sul legno.
Occorre, durante questa operazione, essere molto delicati, per non rischiare di graffiare il legno. Pennelliamo sempre nel senso della venatura fino ad eliminare la polvere. Questo è un primo metodo di pomiciatura, ma ce ne sono altri, come ad esempio quello che utilizza il tampone.
Basta intingere un tampone in una soluzione di gommalacca molto fluida (50% di lacca, 50% di alcool), per poi avvolgerlo in uno strato di stoffa e passarlo su una manciata di polvere di pomice, compiendo movimenti circolari. Con questo procedimento non è necessario oliare il mobile.
Il tampone va applicato con una decisa pressione, per permette alla polvere di pomice di penetrare nei pori, occludendoli a mo’ di stucco.
Se lo ritenete necessario, potete ripetere la pomiciatura per più giorni fino a quando la superficie non apparirà totalmente liscia in controluce.
Alcune persone usano addirittura bruciare la pomice in una padella per prevenirne quella che viene chiamata ‘fioritura’, cioè l’affiorare di macchie biancastre dopo la lucidatura.